Canadese o Americano (Glicera Dribanchiata)
Caratteristiche
E’ un verme dal corpo elastico e forma cilindrica, si presenta di colore rosa scuro con tendenza al rosso nelle zone dove accumula il sangue che è presente in quantità notevoli in rapporto alla sua dimensione. La lunghezza media è di dieci centimetri ma talvolta se ne trovano esemplari tre volte più lunghi. L’apparato boccale è estroflettente e possiede quattro uncini che utilizza per infliggere morsi quando deve procurarsi il cibo. Ha tendenze carnivore e spesso cannibalizza i suoi simili.
Habitat
Questi vermi si trovano sul fondo di acque marine poco profonde principalmente lungo la costa nord-est degli Stati Uniti. Sono scarsi nuotatori ma eccezionali scavatori, preferiscono i fondali sabbiosi e riescono a tollerare scarsi livelli di ossigeno e bassi livelli di sale nell’acqua.
Reperibilità in natura
È importato dall’America settentrionale per cui è quasi impossibile trovarlo in natura nei nostri mari.
Reperibilità in commercio
Si trova tutto l’anno nei negozi di pesca ed è venduto in scatola di polistirolo, con sabbia bagnata di acqua marina, contenente 4 o 5 capi in funzione della loro grandezza.
Conservazione
E’ uno dei vermi più facili da conservare. E’ sufficiente tenerlo a temperature intorno ai 6° per farlo durare più di una settimana. La bassa temperatura ne impedisce il cannibalismo, può, infatti, capitare di trovare uno o più capi mancanti, in genere quelli più piccoli, perché inghiottiti da un esemplare più grande.
Stagionalità d’impiego
E’ utilizzabile tutto l’anno sia nel surfcasting sia nella pesca a fondo a mare poco agitato.
Specie ittiche interessate
L’americano attira in modo particolare i grufolatori. Il sarago, la mormora e l’orata sono particolarmente attratti dalla scia di sangue che inevitabilmente lascia durante l’azione di pesca. Gli esemplari più grossi hanno spetto regalato la cattura di spigole di taglia.
Innesco.
L’americano è un verme piuttosto resistente ma ha un punto debole: se durante la fase d’innesco lo danneggiamo al punto di perdere tutto il sangue riduciamo la sua capacità attrattiva del 90%. E', quindi, necessario seguire poche ma importanti regole per il suo innesco. Innanzitutto bisogna innescarlo intero tranne che per quelle occasioni in cui la sua lunghezza supera di molto i dieci centimetri.
Descriviamo l’innesco di un esemplare intero:
prepariamo un ago d’innesco di quelli con la predisposizione per l’alloggio della punta dell’amo in un’estremità, prendiamo il verme e riponiamolo su di un piano, sollecitandolo fino a fargli uscire la proboscide. Quando “tira fuori la testa”, teniamola ferma con una leggera pressione per non farla rientrare e infilziamolo in bocca in mezzo agli uncini (facciamo particolare attenzione perché il suo morso è doloroso). Facciamo scorrere l’ago in tutto il suo corpo fino a farlo uscire dalla coda. A questo punto poniamo la punta dell’amo sull’ago da innesco e spingiamo il verme fino a farlo scorrere sulla lenza lasciando la parte della coda che copra tutto l’amo. Se l’esemplare è particolarmente lungo, è consigliabile dividerlo in due pezzi recidendolo con un coltello facendo il taglio con il lato opposto alla lama con un’azione lenta ma costante così che la pressione allontani il sangue. In questo modo avviene una naturale saldatura delle estremità tagliate così da limitare al minimo la fuoriuscita di sangue.
L’innesco va fatto allo stesso modo
[Modificato da Fabio.Spinoso 22/10/2016 19:04]