Classe: Actinopterygii
Ordine: PERCIFORMES
Famiglia: Pomatomidae
Genere: Pomatomus
Corpo oblungo, compresso lateralmente, con peduncolo codale alto e robusto e ricoperto per intero da piccole squame (linea laterale con 95-106). La testa è ovale e l'occhio piccolo. Il preopercolo è seghettato inferiormente e l'opercolo ha una spina piatta.
La bocca è grande e la mandibola lievemente prominente. In tutte e due le mascelle vi è una serie di denti triangolari con i bordi taglienti, simili ad una lama di una sega. Sulla mascella superiore ve ne sono 15-16 e in quella inferiore 18-20. Ha un morso netto e potente.
Le pinne dorsali sono due. La prima è bassa e formata da 7-8 raggi spinosi flessibili, con membrana interradiale sottile; reclinata all'indietro si alloggia in un solco sul dorso. La seconda è lunga e inizialmente più alta della prima; è formata da 1 corto raggio spinoso e da 25-28 raggi molli, con una membrana più resistente. L'anale, inserita in posizione opposta alla seconda dorsale, inizia un poco più indietro ed è preceduta da due corte spine, a cui fanno seguito 1 raggio spinoso corto e 25-27 raggi molli. La codale è forcuta, ma non profondamente, ed ha i due lobi grandi e uguali. Le pettorali (16-18 raggi) sono spatolate e corte, con lobo superiore più sviluppato. Le ventrali (1 raggio spinoso e 5 molli) sono inserite in posizione toracica e sono più corte delle pettorali.
Il colore del corpo è grigio, che dorsalmente scurisce e diventa azzurro verdastro, lungo i fianchi schiarisce in grigio argenteo e ventralmente diventa bianco. Alcuni riflessi dorati si possono notare sulle guance. Una macchia nera è alla base delle pettorali. L'anale ha un sot5tile bordo bianco.
E' gregario e pelagico, ma non si spinge in mare aperto. E' molto vorace e insegue qualsiasi preda alla sua portata. La riproduzione si ha alla fine di maggio e le uova sono galleggianti e trasparenti. Si nutre di sarde, acciughe, altri clupeidi, cefali e calamari. Si cattura con vari tipi di lenze, ma con terminale in acciaio, e con reti da posta o da circuizione, che spesso è in grado di lacerare. La sua carne (grigiastra e stopposa) è apprezzato solo localmente, specie in Grecia e Turchia.
Può superare il metro di lunghezza e i 10 kg. in peso. La taglia media è sui 50/60 cm.
il mio primo incontro col pesce serra fu nel 1995. Mi trovavo al porto di Milazzo intento a pescare a canna fissa dal molo, La pescata era mirata alle spigole che stanziano nei porti. ad un certo punto la vetta della canna piega leggermente verso il basso.... aspetto un paio di secondi e ferro. Non sentii nulla... vado a controllare il terminale reciso di netto! dopo un paio di minuti sono di nuovo con l'esca in acqua.... si ripete la scena.... ma stavolta appena le vetta si abbassa ferro d'istinto .... canna piegata all'inverosimile e dopo un paio di minuti assicuro al guadino un pesce argenteo.... spacciandolo per spigola in lontananza... il mio stupore quando, guardando la il suo apparato boccale era ben diverso dalla spigola...il potente beack del 2/0 aveva penetrato il labbro superiore mettendo a sicuro il nylon , notavo una serie di denti triangolari taglienti come lame di rasoio. Capito il modo di pescare quel giorno feci varie catture di questo strano pesce! All'epoca non esisteva il web e nei giorni seguenti quindi cercai di documentarmi di che pesce si trattava scoprendo che si chiamava pesce serra per i denti simili ad una lama di sega.
Unico rappresentante della Famiglia dei Pomatomidi, il Pesce serra (Pomatomus saltator) è un vorace predatore che negli ultimi anni, probabilmente a seguito del riscaldamento delle acque, si mostra sempre più di frequente nelle coste del mediterraneo. Specie dalle abitudini gregarie predilige le acque calde, per cui, nella stagione che va da maggio ad ottobre si avvicina molto spesso sottocosta per poi allontanarsene nel periodo freddo. Molto comune nelle aree portuali dove trova cibo in abbondanza e nelle foci dei fiumi dove riesce a tollerare le ampie fluttuazioni termiche e saline caratteristiche di questi ambienti particolari. Spesso, nel recupero di qualche mormora, avviene l'attacco del serra che trancia di netto, a metà, la preda che avevamo allamato.
negli ultimi anni le tecniche di pesca a questo predatore si sono sviluppate, dalla pesca col trancio sia sgallato che a fondo alla pesca col vivo. il terminale previsto in entrambi i casi ha nella parte finale(circa 30 cm)un cavetto d'acciaio termosaldante minimo 40 libre, dove inseriremo 2/3 ami beack dal 2/0 al 4/0.
La pesca col morto prevede un long arm e una grossa zavorra minimo 150 gr che ci assicura autoferrata. come esca vengono usati filetti di cefalo, spigola, sarda, sgombro e sugarelli che possiamo flotterare mettendo dentro del polistirolo al trancio e assicurando il tutto con diversi giri di filo elastico. per il vivo possiamo usare la tecnica della teleferica o del palloncino ( senza piombo) unico accorgimento è il posizionamento degli ami nel pesce esca. a differenza della spigola che ingoia dalla testa la sua preda( quindi la punta dell'amo e rivolta verso la coda del pesce esca) il serra attacca principalmente dalla coda, quindi gli ami devono essere posizionati all'inverso cioè con la punta rivolta verso la testa del pesce esca.
Un'altra tecnica valida per insidiare il serra è lo Spinning. Minnow, popper sono ideali per questo tipo di pesca, bisogna usare minnow più o meno della lunghezza di almeno 10 – 18 centimetri.
una volta allamato il serra è un energico combattente, degno avversario di ogni pescatore. Le sue fughe e i suoi salti fuori d'acqua durante il recupero rendono tutto il combattimento impegnativo e divertente!
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Sebastiano.