Classe: Elasmobranchii
Ordine: RAJIFORMES - (Myliobatiformes)
Famiglia: Dasyatidae
Genere: Dasyatis
Disco sub-quadrangolare, più largo che lungo, con i margini anteriori sono quasi dritti e quelli posteriori ondulati leggermente, mentre gli angoli posteriori sono chiaramente arrotondati. Rostro poco o per niente sporgente e occhio piccoli, spiracoli ampi. Sul dorso si trovano disseminati aculei e bottoni spinosi, anche sulla parte esterna posteriore del disco.
La bocca si apre sul lato ventrale, che è liscio, e al suo interno vi sono 5-6 papille carnose. Nelle mascelle vi sono denti smussati con base tetragonale e disposti a mosaico (sette file nella mascella superiore e 12-14 file in quella inferiore). Nei maschi maturi i denti sono bassi e conici.
Non ha pinne dorsali e le pinne ventrali sono poco sporgenti, basse e non molto visibili. La coda è a frusta e lunga fino a due volte e oltre il disco e, nella sua meta anteriore, è rivestita da righe di piccole spine e di placchette spinose. Uno o più aculei seghettati e velenosi si trovano inseriti sul lato dorsale della coda (in genere due sovrapposti).
Presente una lunga plica membranosa cutanea nella parte inferiore della coda.
Colore olivaceo-marrone più o meno scuro. Negli esemplari vivi o o pescati da poco la coda è nerastra. Gli esemplari giovani e lisci sono in genere più chiari. Il lato ventrale è bianco marginato più o meno estesamente di scuro.
Vive su fondali sabbiosi e fangosi abitualmente tra i 3 e i 50 m, ma si può spingere fino 200 m. Di giorno si adagia sul fondo e d'estate si avvicina alla costa.
La riproduzione è ovovivipara e avviene una volta l'anno; dopo un gestazione di 4 mesi partorisce, in autunno-inverno, da 2 a4 figli, con disco di 34-36 cm.
Si cattura occasionalmente con reti da traino e da posta e palangari. Si nutre di pesci e invertebrati bentonici. Può raggiungere quasi i 4 m di lunghezza e i 2 di larghezza (comunemente tra 1.3 e 2.1 m).
Per l'alimentazione umana viene utilizzato fresco. affumicato e salato. Per la conservazione della specie, viene considerata una specie "a rischio". Potenzialmente pericoloso, ma non letale, per bagnanti e pescatori, a seguito di una puntura molto dolorosa delle spine caudali.
Presente su tutte le coste italiane, più rara in Adriatico, più comune in Sicilia.