Caratteristiche:
Il bigattino (detto anche bachino, cagnotto) è tra le esche più comuni utilizzate dai pescatori sportivi. È una larva della mosca blu della carne (calliphora vomitoria) che depone le uova nella carne in putrefazione.
Alle giuste condizioni di umidità e temperatura queste uova hanno uno sviluppo larvale che avviene in diverse fasi. Nell'ultima di queste, le larve diventano grandi 10-15 millimetri e sono molto mobili, presentano una piccola macchia nera in punta ed è la fase in cui non si alimentano più ma cercano un terreno adatto dove impuparsi per poi diventare mosche.
Questo è il momento in cui noi, pescatori sportivi, la utilizziamo per insidiare le nostre prede. La parte più grande è la coda. Originariamente assume un color avorio però, a volte, viene alterato per migliorare la capacità attrattiva trasformandolo in rosso, giallo o arancione. Queste tonalità sono maggiormente utilizzate nelle acque interne. Emana un caratteristico odore di ammoniaca che deriva da una secrezione emessa dalle larve per ritardare il processo di putrefazione della carne.
Ciclo di produzione:
La larva utilizzata dai pescatori è prodotta in fabbriche che utilizzano le carcasse provenienti dagli allevamenti di pollame per far depositare le uova alla mosca blu a sua volta selezionata e tenuta in moscai. Al momento opportuno sono raccolte e trattate per essere avviate alla commercializzazione.
Reperibilità in commercio:
Questa esca è facilmente reperibile in tutti i negozi di articoli per la pesca.
Conservazione:
Il bigattino può essere conservato per lunghi periodi solo se tenuto nel freezer. Per mantenerlo vivo dopo averlo acquistato, in attesa di essere utilizzato, è sufficiente tenerlo a basse temperature con assenza di umidità nell’apposito contenitore forato. È necessario aggiungere uno sfarinato per farle rimanere asciutte così da limitare la fuoriuscita dal contenitore.
Stagionalità d'impiego:
La larva è utilizzabile tutto l’anno. Bisogna considerare che l’acqua fredda ne limita il movimento, che è la principale attrattiva, e che in alcune zone è vietato l’utilizzo a causa di regolamenti locali.
Sistemi di pesca e specie ittiche interessate:
Il bigattino è una esca universale utilizzata per insidiare pesci di fondo e di galla con la pesca al colpo (Bolognese – Inglese - canna fissa), nelle tecniche che prevedono l’uso del pasturatore (ledgering - feeder).
La principale capacità di attrarre i pesci è data dalla sua straordinaria mobilità in acqua, per questo, oltre ai pezzi innescati, è essenziale condurre una buona pasturazione. Gli esemplari lanciati in acqua creeranno una nuvola in movimento capace di mandare in frenesia spigole, orate, saraghi, mormore, occhiate e tutti gli altri pesci che nuotano nei dintorni.
Innesco:
Esistono diverse modalità d’innesco indirizzate che vengono utilizzate a seconda delle esigenze di pesca. La larva va innescata su ami del tipo Crystal, con misure variabili dal 14 al 20, appuntandola sottopelle per lasciarla in vita e libera di muoversi per più tempo possibile. Il monofilo dovrà essere di spessori ridotti oscillando dallo 0,12 al 0,07 a seconda della visibilità in acqua.
A mio avviso, gli inneschi validi sono i seguenti:
Bigattino singolo - innesco per i pesci sospettosi, come la spigola, che può essere effettuato appuntando la larva dalla testa o dal centro. Nel primo modo sarà libero di muoversi ma avrà breve durata. Nel secondo modo, essendo appuntato sottopelle, durerà maggiormente e scenderà in modo naturale insieme ai suoi simili lanciati come pastura confondendosi con essi.
Bigattino doppio o triplo – Da utilizzare in presenza di saraghi, occhiate, orate e altri grufolatori. Qui scegliamo la voluminosità se è necessario aumentale la visibilità pescando in acque torbide.
[Modificato da Fabio.Spinoso 08/12/2016 19:54]